Tredici anni fa moriva ad Ostia un grande attore Massimo Troisi. Ad appena 41 anni. E' morto nel sonno. Andato via in silenzio lasciando un grande vuoto nel cinema italiano.
Anche se la sua è stata una breve carriera, ha lasciato bellissimi ricordi dei sui film e delle sue inimitabili recite in Cabaret con i suoi amici Lello Arena e Enzo Decaro, la famosa Smorfia.
Bellissimo e divertente il film "Non ci resta che piangere" insieme a Roberto Benigni.
Commovente e malinconico l'ultimo suo film "Il Postino" con Philippe Noiret. Per quest'ultimo ha avuto, due anni dopo la sua morte, una nomination all'Oscar postuma come miglior attore.
Non occorrono altre parole se non quelle dello stesso Troisi. Alcune frasi prese dai sui film o da interviste :
Non sono contrario al matrimonio, ma trovo che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi.
Da ragazzo i miei continui e disinteressati slanci di altruismo mi diedero la fama di buono. Da grande quella di fesso.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli quella dei ricchi dai loro genitori.
A Napoli la disoccupazione è un problema che va risolto. E i politici ce la stanno mettendo tutta. Hanno pensato di risolverlo con gli investimenti. Solo che poi hanno visto che con un camion dei carabinieri riescono a investirne uno, due. Quelli so tanti. Se vogliono risolvere veramente il problema, con una politica seria e impegnata, l'unica cosa è fare i camion più grossi.
Ed infine, dal film "Non ci resta che piangere" la famosa lettera che Mario (Massimo Troisi) e Saverio (Roberto Benigni) scrivono a Savonarola :
Frittole, estate quasi 1500.
Santissimo Savonarola, come sei bello, quanto ci piaci a noi due! Scusa le volgarità eventuali. Santissimo, potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi, eh...? Savonarola, che c'è? E che è? Oh... Diamoci una calmata, eh, oh... e che è? Qua pare che ogni cosa, ogni cosa uno non si può muovere che questo e quello, e pure per te. Oh. Noi siamo due personcine perbene che non facciamo male a nessuno, che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un santone come te. Anzi, no, no, anzi, varrai più di una mosca.
Noi ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto. Scusa per il paragone tra la mosca e il frate, non volevamo minimamente offendere.
I tuoi peccatori di prima, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti, sotto.