Sul grande schermo debuttò nel 1949 e per una decina di anni ricoprì ruoli di varia importanza in film assai modesti; in questo primo periodo sono da ricordarne alcuni molto simpatici, come l'amico che aiuta Teddy Reno a trovare una soubrette teatrale conosciuta a Napoli nel filmTotò, Peppino e la... malafemmina (1956) diretto da Camillo Mastrocinque e nei suoi primissimi ruoli da protagonista, nelle spigliate commedieCaporale di giornata e Carmela è una bambola, entrambe dirette nel 1958 da Gianni Puccini.
Sul piccolo schermo apparve per la prima volta nel 1956, nello sceneggiato L'alfiere diretto da Anton Giulio Majano, ma è nel 1959 (annata chiave della sua carriera) che ottenne uno strepitoso successo di pubblico con la sua partecipazione a Canzonissima, accanto a Delia Scala,Paolo Panelli e il ballerino e coreografo statunitense Don Lurio. In quella memorabile trasmissione creò la macchietta del "barista di Ceccano", la cui battuta tormentone Fusse che fusse la vorta bbona entrò nel linguaggio comune. Riuscì persino a convincere l'amico Marcello Mastroianni, notoriamente restìo ad apparire in televisione, ad esibirsi in una scenetta insieme a lui.
Sull'onda del suo successo televisivo nello stesso anno venne chiamato nella parte del meccanico Piedeamaro in Audace colpo dei soliti ignoti, di Nanni Loy, sequel del fortunato I soliti ignoti dell'anno precedente, rispetto al quale in pratica si trovò a sostituire lo stesso Mastroianni nella parte del "tecnico" della sgangherata banda di ladri.
Sempre dal 1960, a partire dal ruolo da protagonista sostenuto nel film L'impiegato diretto daGianni Puccini, diventa una delle colonne portanti della commedia all'italiana. Convince non soltanto in parti comiche o brillanti, ma anche come attore drammatico. I personaggi che interpreta sono uomini fondamentalmente ottimisti, in possesso di una loro dignità e moralità, destinati inevitabilmente alla sconfitta ma non umiliati; grazie alle loro doti di amara ironia, sono spesso in grado di sovrastare il prepotente e ipotetico vincitore.
Tra le oltre cento pellicole della sua sterminata filmografia, vanno ricordati almeno i ruoli del rappresentante scambiato per gerarca fascista in Anni ruggenti di Luigi Zampa (1962), il cittadino distrutto da una burocrazia impietosa in Made in Italy di Nanni Loy (1965), il cognato di un editore, disilluso dalla civiltà consumistica e diventato stregone in Africa in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? di Ettore Scola (1968) con Alberto Sordi nel ruolo dell'editore, il calzolaio convivente more uxorio con una donna ebrea che si rivela alla fine essere Pasquino, l'autore di invettive in rima contro il Papa nel film Nell'anno del Signore di Luigi Magni (1969), a cui seguirà la indimenticabile amara interpretazione di un sacerdote in In nome del Papa Re (1977) dello stesso Magni, l'emigrante italiano in Svizzeracostretto a tingersi i capelli di biondo in Pane e cioccolata di Franco Brusati (1974), il portantino d'ospedale Antonio in C'eravamo tanto amati diEttore Scola (1974), e il venditore abusivo di caffè sui treni Michele Abbagnano in Cafè Express di Nanni Loy (1980), a detta di molti la sua interpretazione più intensa e sofferta. In qualità di attore si aggiudicò 5 Nastri d'Argento e 5 David di Donatello.
Sul piccolo schermo fa il suo rientro in maniera eclatante, nel 1972, quando interpreta in maniera sensibilissima e misurata Geppetto, il padre di Pinocchio nello sceneggiato televisivoLe avventure di Pinocchio diretto da Luigi Comencini. Interprete di un numero incalcolabile dicaroselli e short pubblicitari, per 17 anni è testimonial fisso della nota marca di caffè Lavazza, accanto alla simpatica nonna Nerina Montagnani, dove lanciò un'altra frase destinata a passare alla storia: "Più lo mandi giù, e più ti tira su". Dagli anni novanta alla morte interpretò numerosefiction televisive dirette perlopiù dal genero Alberto Simone e dal figlio Luca; sono sempre personaggi carichi di notevole umanità, come il commissario Franco Amidei di Un commissario a Roma (1993) e, soprattutto, come il brigadiere Nino Fogliani nella serie televisiva di grandissimo successo Linda e il brigadiere (1997), accanto a Claudia Koll.
Molto attivo alla radio, ospite d'onore in trasmissioni di ogni genere, si è esibito, e con successo, anche come cantante: nel 1970 la sua versione del classico di Ettore Petrolini Tanto pe' cantà (risalente al 1932) raggiunge le primissime posizioni della Hit Parade. Più avanti, ottengono successo anche Tarzan lo fa (1978), La Panzanella (1979), La Frittata, cantata come ospite al Festival di Sanremo 1982, Canzone pulita, eseguita come ospite al Festival di Sanremo 1983, accompagnato da 50 bambini e di cui gli introiti ricavati dalla vendita del disco, furono devoluti alla ricerca sul cancro, nello stesso anno, cantò la canzone Che bello sta' con te, inserita come colonna sonora (nei titoli di coda) del film Questo e quello.