domenica 18 gennaio 2009

La vendetta di Pizzo Sella


Si è conclusa, dopo tre anni, un indagine della Regione Siciliana su alcune lottizzazioni abusive di Palermo. L´indagine della Regione partì dopo l´esposto presentato nel 2003 dagli avvocati Nunzio Pinelli, Giorgio Gangi e Sebastiano Sanguedolce, che consegnarono ai funzionari del Territorio e alla Procura un elenco di 55 lottizzazioni definite sospette, che secondo loro avevano le stesse caratteristiche di Pizzo Sella, la collina simbolo del sacco edilizio. Da allora i tecnici dell´assessorato al Territorio hanno iniziato a indagare. Sono ben 55 le "Pizzo Sella" disseminate per la città. Lottizzazioni abusive avvenute tra il 1973 e il 1978 che hanno portato alla concessione di 1.151 licenze da parte del Comune e alla realizzazione di 3.360 villette, tutte in verde agricolo. Per avere un´idea del fenomeno, basti sapere che le villette abitate di Pizzo Sella sono appena 59, e in tutto i fabbricati sono 170. Il dirigente generale del dipartimento Urbanistica dell´assessorato regionale al Territorio, Giuseppe Libassi, dopo le verifiche sul lavoro svolto dai tecnici, lo scorso 18 novembre ha spedito una nota al sindaco Diego Cammarata, ai dirigenti comunali all´Urbanistica, Edilizia privata e alle Infrastrutture, e per conoscenza anche alla Procura della Repubblica, invitando l´amministrazione ad adottare i consequenziali provvedimenti d´ufficio «in autotutela». Sebbene siano prescritti i termini del reato penale (dieci anni dall´abuso) e i costruttori non siano più perseguibili, il Comune, esattamente come ha fatto per Pizzo Sella, dovrebbe prima revocare le concessioni edilizie, e poi procedere con la confisca delle villette e all´eventuale demolizione.  Ma chi sono i costruttori che negli anni Settanta hanno ottenuto le 1151 concessioni dal Comune? Tra loro ci sono nobili, come Giuseppe Lanza di Scalea e Chiara Boscogrande. Ma anche famiglie mafiose, come i Sansone e il prestanome di Totò Riina, Salvatore Sbeglia. Il lotto più consistente si trova proprio a Villa Scalea, con 152 concessioni. A Cardillo ci sono le 60 unità dei Boscogrande, mentre in viale Regina Margherita le 66 di Giuseppe e Carola Castellucci. Ma le villette sono anche in zone residenziali come Baida, San Lorenzo e viale Michelangelo. O ancora via Altofonte, Tommaso Natale, Cruillas e Inserra. E non solo. Le lottizzazioni abusive hanno raggiunto pure Mondello e Partanna. Adesso gli avvocati che presentarono l´esposto, chiedono al Comune di intervenire subito e minacciano di adire le vie legali. «Ora che la Regione ha trasmesso gli atti della verifica fatta dai suoi ispettori, il Comune di Palermo deve agire di conseguenza - dice Nunzio Pinelli - Se la sua linea è sempre la stessa, acquisisca, come ha fatto con le ville di Pizzo Sella, anche queste altre 3 mila case: altrimenti agiremo per vie legali, presentando una denuncia per omissione d´atti d´ufficio e ci rivolgeremo anche alla Corte dei conti per danno erariale». Pinelli è tra gli avvocati che assistono gli abitanti di Pizzo Sella. L´amministrazione è tra l´incudine e il martello: se non confischerà le villette rischierà di essere trascinata in tribunale dagli avvocati che hanno presentato l´esposto. Se, invece, avvierà le procedure di revoca delle concessioni in autotutela, dovrà fare i conti con le oltre tremila famiglie che in queste case abitano. Andando per vie legali i tempi saranno lunghissimi. Ma è già chiaro chi ha vinto. L'abusivismo edilizio. Fonte: Repubblica.it
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