Sopraffatti dal rumore. Di giorno ma anche di notte. Palermo raggiunge livelli di inquinamento acustico analoghi a quelli delle città industriali. La differenza sta nel fatto che Palermo non ha industrie: il fracasso è provocato quasi esclusivamente dal traffico.
Il primato del rumore, in base ai dati più recenti dell´Arpa Sicilia, va a corso Vittorio Emanuele, nel tratto in prossimità del semaforo dei Quattro Canti. Qui i livelli riscontrati dal monitoraggio fonometrico sono di oltre dieci punti superiori ai limiti previsti dalla legge. Se di notte si arriva a 69 decibel (dBA) rispetto ai 55 previsti, di giorno se ne registrano 74, mentre il limite è di 65.
Sempre nel centro storico l´inquinamento acustico colpisce via Roma, in particolare all´angolo con via Torino e con piazza Giulio Cesare. Nel primo caso il livello notturno è di 66,5 decibel e quello diurno di 70; nel secondo si arriva a 68 decibel di notte e a 70,5 durante il giorno.
Anche spostandosi in corso Calatafimi, la situazione non è molto diversa: di notte 62,5 decibel e di giorno 66, contro i limiti di 50 e 60 decibel.
L´inquinamento acustico rimane alto anche in via Belgio e viale Lazio, e si possono individuare anche alcune zone in cui il Leq giornaliero (livello continuo equivalente di rumore) supera la soglia sopportabile. Secondo i riepiloghi annuali effettuati dall´Amia nel 2007, sulla base delle rilevazioni delle sue sette centraline, al primo posto per inquinamento acustico c´è via Evangelista Di Blasi con un Leq giornaliero di 72,2, seguita da piazza Giulio Cesare (70,6), via Belgio (69,5) e piazza Castelnuovo (68,3). Livelli appena più bassi in via Torrelunga (67,6), piazza Unità d´Italia (65,5) e Boccadifalco (58,6).
Tutti valori in aumento rispetto al 2005, con gravi pericoli per la salute, sia a livello fisico che psichico: dal trauma acustico alla fatica uditiva, dai disturbi dei sistemi endocrino e cardiocircolatorio all´ansia e allo stress.
Fonte: La Repubblica