Di lui mi piace ricordare due cose.
La prima è presa da una lettera alla madre, scritta il 10 maggio del 1928, cosi come riportato su wikipedia:
« non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [ ... ] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini »
La seconda, è la conclusione fatta dal pubblico ministero Isgrò, al processo farsa fatto contro di lui da un Tribunale tutto fascista:
"Per vent'anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare"
Il 4 giugno 1928 Gramsci fu condannato a 20 anni di reclusione. E dal carcere usci cadavere il 27 Aprile 1937.
Il fascismo si era tolto un fastidioso concorrente. Un altra voce condannata al silenzio.
Ma nessuno muore finchè qualcuno lo ricorda.
I tempi sono cambiati, persone cosi non ne nascono più e purtroppo la censura dei cervelli esiste ancora.