Le vicende di Derek Rocco Barnabei, l’americano di origini senesi giustiziato con un’iniezione letale il 14 settembre del 2000, diventeranno un film con Claudio Santamaria, che interpreterà Barnabei, e probabilmente Raoul Bova, Pier Francesco Favino e Laura Morante. Regista del film sarà Ago Panini.
L’opera sarà prodotta da Just us production, Fondazione Rocco Derek Barnabei di Siena, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e il sostegno di Toscana Film Commission.
Le riprese inizieranno a fine luglio in Toscana per poi proseguire in Canada. Sono previsti ciak a Siena, Monteroni d’Arbia e nel carcere di Pescia. La prima mondiale nella città del palio a fine del 2009. Parte degli incassi del film saranno devoluti alla Fondazione Derek Rocco Barnabei che da quasi un decennio sta combattendo una battaglia contro la pena di morte.
Nel settembre del 1993 Barnabei fu arrestato per la violenza sessuale e l'omicidio della studentessa diciassettenne Sarah Wisnosky, il cui cadavere venne ritrovato nel fiume Lafayette (Virginia).
A seguito dell’assassinio si indagò sulla vita privata della vittima, ed emerse che aveva trascorso alcune ore con il suo ragazzo Derek, la sera prima.
Questi non si trovava presente al momento delle indagini, poiché era partito da Norfolk per raggiungere la madre nel New Jersey. Nella casa della madre, infatti, Barnabei ricevette una telefonata dai compagni del dormitorio, che gli dissero di non tornare, perché la polizia lo stava cercando per l’omicidio; in seguito si scoprì che la chiamata era stata fatta ben prima che la polizia andasse a cercare Derek.
Anni dopo, Barnabei richiese con insistenza degli esami del DNA, che furono effettuati ma, stranamente, svanirono misteriosamente, per poi ricomparire molto tempo dopo. In seguito si presentarono dei testimoni che affermarono di essere stati spinti a rilasciare deposizioni sfavorevoli a Derek, uno di questi fu il penalista Alan Dershowitz, che si offrì volontariamente per la difesa, definendo quanto avvenuto “uno dei più grossi errori giudiziari mai visti”.
Emerse tra l'altro che gli esami del DNA che secondo la difesa del giovane avrebbero potuto scagionarlo, non erano più utilizzabili in sede processuale, a causa delle cavillosità del sistema giudiziario della Virginia nell'ambito della procedura penale.
La mobilitazione crebbe, soprattutto in Italia, ma non solo: intervennero a favore di Derek politici, il parlamento europeo e anche il papa Giovanni Paolo II.
Ciò non fu sufficiente e lo Stato della Virginia, dopo una disputa estenuante, lo uccise, il 14 settembre 2000, tramite iniezione letale. Barnabei è sepolto a Bromall. Tempo dopo si seppe con certezza che almeno una parte dei campioni organici rilevati sul corpo della ragazza uccisa non appartenevano a Derek.
Sette giorni prima dell’esecuzione, avvenuta in un carcere della Virginia, l’italoamericano lesse in diretta a una radio italiana un documento, il suo testamento spirituale.
«Se muoio, vi prego, non lasciate che la mia morte sia vana. L’Italia si è distinta come coscienza del mondo, una distinzione onorevole ed un esempio di quello che va fatto non solo con le parole ma con i fatti. Avete dato una voce agli oppressi e avete lottato contro l’ingiustizia, rendendola pubblica. Non c’è nulla di più grande per una nazione di essere riconosciuta come campione dei diritti umani. Potranno ridurmi al silenzio ma non potranno zittire la voce della gente ed è per questo che vi chiedo di continuare a lottare per la giustizia e di sostenere Fabrizio Vigni e Patrizia Mintz per la fondazione che nascerà come una voce della gente, per la gente, dalla gente. Questo è il mio testamento spirituale ed il mio modo per esprimervi la gratitudine per tutto quello che avete fatto per me. Vi amo tutti e continuate a pregare per me. Mi stanno portando via, mi spiace…».
Esiste un sito su Derek dove è descritta tutta la vicenda e tutte le stranezze che hanno portato ad una assurda esecuzione. Compresi i nomi dei veri colpevoli dell'omicidio cosi come ha dichiarato Derek prima di morire.
