A Roma sono cominciate le prove di sicurezza per la visita di George W. Bush che si svolgerà tra due giorni.
Credo che sia noto a tutti che in Italia, quando c'è bisogno di fondi per ospedali, scuole e solidarietà, i Comuni rispondono che sono in rosso.
Eppure se un Presidente come Bush, considerato l'uomo più potente del mondo, decide di venire a Roma, per fare un semplice colloquio con il Papa, ecco che si rivoluziona un Paese. E i soldi si trovano. Tanto pagano i cittadini.
Per due giorni vengono verificati i percorsi, si fanno riunioni in Prefettura per coordinare le forze dell'ordine italiane, Cia ed Fbi.
All'aeroporto di Ciampino ci saranno 1o mila uomini in tenuta da combattimento. Agenti, carabinieri, tiratori scelti, Nocs, artificieri, unità cinofile.
Telefonini e gps saranno resi inutilizzabili da un sistema elettronico di difesa a largo raggio al passaggio del corteo presidenziale.
Strade chiuse il tempo necessario per far passare la limousine presidenziale e il serpentone di veicoli con le carrozzerie corazzate. Sottosuolo bonificato, rimosse numerose auto e decine di cassonetti, sigillati tutti i tombini.
Scudo aereo. Vietati i voli commerciali, chiusi gli aeroclub e le aviosuperfici in tutta la provincia. Caccia F16 dell’Aeronautica in assetto «scramble » per intercettare velivoli sospetti, elicotteri in volo continuo, di giorno e di notte, con sensori a infrarosso e telecamere.
Se poi in una regione, una scossa di terromoto butta a terra le case, possono anche morire. Non siamo organizzati per la protezione civile.
E con l'arrivo dell'estate ci prepariamo a vedere bruciati milioni di ettari di bosco. Ma abbiamo solo un paio di elicotteri antincendio.
Se Bush se ne restava alla Casa Bianca e dialogava con il Papa in videoconferenza, quanti miliardi si sarebbero risparmiati? Quelli necessari a fare un nuovo ospedale.
Il mondo va a rotoli... di carta igienica.