”Good Night, and Good Luck” - Edward R. Murrow, 25 ottobre 1958
Quello che sto per dire a molti non piacerà. Quando il discorso sarà terminato, alcune persone potranno accusare questo reporter di sputare nel piatto in cui mangia, e la vostra organizzazione potrà essere accusata di aver dato ospitalità ad idee eretiche ed addirittura pericolose. Ma la struttura articolata di network, agenzie di pubblicità e sponsor non subirà scossoni, né sarà alterata.
È mio desiderio e mio dovere parlare apertamente a tutti voi di ciò che sta accadendo alla radio e alla televisione, e se quello che dico è irresponsabile, allora io solo sono da ritenere responsabile.
La nostra storia sarà quella che noi vogliamo che sia. E se tra 50 o 100 anni degli storici vedranno le registrazioni settimanali di tutti e tre i nostri network, si ritroveranno di fronte a immagini in bianco e nero, o a colori, prova della decadenza, della vacuità e dell’isolamento dalla realtà del mondo in cui viviamo.
Al momento attuale siamo tutti grassi, benestanti, compiaciuti e compiacenti. C’è un’allergia insita in noi alle notizie spiacevoli e disturbanti, e i nostri mass media riflettono questa tendenza. Ma se non decidiamo di scrollarci di dosso l’abbondanza, non riconosciamo che la televisione soprattutto viene utilizzata per distrarci, ingannarci, divertirci ed isolarci, chi la finanzia, chi la guarda e chi ci lavora si renderà conto di questa realtà quando oramai sarà troppo tardi per rimediare.
Se continueremo così, la storia prima o poi si vendicherà, e il castigo non impiegherà molto ad arrivare.
Una volta tanto elogiamo l’importanza delle idee e dell’informazione. Sognamo anche che una qualche domenica sera lo spazio occupato normalmente da Ed Sullivan sia occupato da un attento sondaggio sullo stato dell’istruzione in America, e che una o due settimane dopo lo spazio occupato normalmente da Steve Allen sia dedicato ad uno studio approfondito della politica americana in Medio Oriente. Forse l’immagine dei rispettivi sponsor ne risulterebbe danneggiata? Forse i loro azionisti si infurierebbero e si lamenterebbero? Che cosa potrebbe succedere, oltre al fatto che qualche milione di persone sarebbe più informato su argomenti che possono determinare il futuro di questo paese e di conseguenza anche il futuro di queste aziende?
A coloro che dicono “la gente non starebbe a guardare, non sarebbe interessata, è troppo compiaciuta, indifferente e isolata”, io posso solo rispondere: “ci sono, secondo la mia opinione, delle prove inconfutabili contro questa tesi”. Ma anche se avessero ragione, cosa avrebbero da perdere? Perché se avessero ragione e questo strumento non servisse a nulla se non a intrattenere, divertire e isolare, i suoi effetti positivi si starebbero dissolvendo e presto la nostra battaglia sarebbe perduta.
Questo strumento può insegnare, può illuminare, si, può anche essere fonte di ispirazione. Ma può farlo solo ed esclusivamente se l’essere umano deciderà di utilizzarlo per questi scopi. Altrimenti non è che un ammasso di fili elettrici e valvole in una scatola.
Good night, and good luck.