lunedì 23 febbraio 2009

Con tre centimetri mi vesto

Dani Sperle, ballerina di samba, durante il carnevale di Rio de Janeiro di quest'anno ha indossato un mini-tanga di tre centimetri di stoffa.

Si tratta del nuovo record del costume più succinto indossato dalle ballerine al Sambodromo di Rio.

Record precedente apparteneva a Viviane Castro, una modella brasiliana, che aveva indossato un mini slip di soli 4 centimetri, poi sanzionata per violazione della pubblica decenza.

Nella foto Dani Sperle in una delle rare foto su Internet dove appare vestita......

Avrei dei Diamanti da vendervi.....

Da ItalPress del 23/02/2009 TERMINI IMERESE (PALERMO) Ancora una vittima della "truffa dei diamanti". Si tratta di un pensionato di Termini Imerese, in provincia di Palermo. Ma questa volta due dei tre autori del raggiro sono stati presi con le mani nel sacco e denunciati dai carabinieri. Si tratta di due fratelli palermitani, M.G. di 46 anni e F.G. di 33 anni, che sono stati bloccati davanti all'Ufficio Postale della parte alta di Termini, mentre attendevano che la vittima ritirasse 3.000 euro necessari per concludere "l'affare". I due, che avrebbero tentato di rifilare dei fondi di bottiglia spacciandoli per diamanti, dovranno rispondere di tentata truffa. Secondo i carabinieri dal mese di settembre 2008 ad oggi a Termini Imerese si sarebbero verificati dieci casi analoghi. Come si svolge questa truffa? Schema tipico. Ci possono essere delle varianti ma la truffa in linea di massima si svolge in questo modo: Gli ignoti anziani vengono avvicinati da un uomo, ben vestito, con un accento non del luogo, che gli rappresenta di dover partire nel primo pomeriggio con una nave ormeggiata al porto di Palermo e di avere un immediato bisogno di contanti.  Per questo motivo il malfattore si mostra disponibile a vendere cinque diamanti o altre pietre preziose per somme irrisorie rispetto al valore commerciale dei presunti "gioielli". (somme richieste dai 2000 ai 5000 euro) A completare la sceneggiata è un soggetto più anziano, ben vestito, che inseritosi nella discussione, si compiace per la bellezza dei diamanti, affermando che si tratta di "un vero affare" e che sarebbe disposto egli stesso a pagare, attesa la iniziale titubanza delle vittime.  A questo punto però il complice, per essere certo dell'originalità dei diamanti, chiama al telefono un suo amico gioielliere che, dopo qualche minuto, si materializza sul luogo della truffa.  Questo terzo complice, munito di lente di ingrandimento da finto gioielliere, esalta la bellezza dei finti preziosi e si dichiara anch'egli disponibile a comprarli a buon prezzo.  Entrambi i complici, tuttavia, manifestano di non avere l'immediata disponibilità di denaro ed allora le vittime, raggirate dalla messinscena, si fanno accompagnare presso la loro agenzia bancaria dove prelevano il denaro in contanti per concludere quello sembra un vero affare. I tre attori si dileguano in pochi minuti e le vittime rimangono con in mano con i diamanti che, ben presto, si rivelano delle vere e proprie "patacche", talvolta anche grossolane, come confermato da qualsiasi gioielliere. A parte il fatto che è una truffa vecchia, comunque per farvi una piccola cultura su come si riconosce un vero diamante consultate questo sito 

Venezia l'arte passa dalla Coca Cola

Vi ricordate quando scrissi che a Lucca era vietato il cibo straniero e non toscano? Il tutto mascherato da iniziativa per salvaguardare la cucina toscana ma secondo me un modo poco elegante per fare andare via gli stranieri. A Venezia invece lo straniero è ben visto. Non tutti gli stranieri sono uguali. In questo caso è americano. La Coca Cola, per 5 anni, potrà piazzare ovunque distributori automatici di lattine, tramezzini, snack e panini. In cambio darà 2 milioni e 100 mila euro al Comune di Venezia. La Sopraintendenza sembra non intenzionata ad opporsi. Saranno dati anche 400 mila euro alla Oltrex, la società veneziana che gestisce la sponsorizzazione. Le macchinette saranno messe ovunque. Anche a piazza San Marco. Al Comune assicurano che saranno posizionate in modo da non arrecare disturbo. Ma Venezia è arte. Quindi è impossibile che questo non sia da considerarsi scempio.  Il Sindaco Cacciari si difende "La crisi c’è, dobbiamo arrangiarci e saperci vendere". E cosi a Venezia tutto è business. Compreso fare pipì perchè si pagano 3 euro.   Prima o poi Cacciari venderà Venezia a qualcuno come la famosa truffa della Fontana di Trevi nel film di Totò. Adesso hai voglia di fare pipi con tutta la Coca Cola che si berranno i turisti.
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