mercoledì 20 gennaio 2010

Good Morning...World!!! Mercoledì 20 Gennaio 2010







Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993) è stato un celebre regista e sceneggiatore italiano.


È considerato universalmente come uno dei maggiori protagonisti della storia del cinema mondiale. La sua attività di cineasta, spesso intensamente autobiografica, fu premiata nel 1993 - pochi mesi prima della morte - con un Oscar alla carriera. Nell'arco di quasi quarant'anni - da Lo sceicco bianco del 1952 a La voce della luna del 1990 - Fellini ha "ritratto" in decine di lungometraggi una piccola folla di personaggi memorabili. Definiva se stesso "un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo". Ha lasciato opere indimenticabili, graffianti, ricche di satira ma anche velate di una sottile malinconia. Con il 1957 arriva il primo Premio Oscar come Miglior Film Straniero, istituito per la prima volta in quell'edizione, per La strada, film ricco di poesia che racconta il tenero ma anche turbolento rapporto fra Gelsomina, interpretata da Giulietta Masina, e Zampanò, interpretato da Anthony Quinn, due strampalati artisti di strada che percorrono l'Italia dell'immediato dopoguerra. Il successo è ribadito con un nuovo Oscar tre anni dopo per Le notti di Cabiria. Anche in questo caso, protagonista è Giulietta Masina, sempre molto presente nei primi film del regista riminese. Il film conclude, insieme a Il bidone (1955) il trittico ambientato nel mondo degli umili e degli emarginati. Negli anni Sessanta la vena creativa di Fellini si esprime con tutte le sue energie, rivoluzionando i canoni estetici del cinema. Appaiono in questo decennio i film più sconvolgenti del regista. Nel 1960 esce La dolce vita: definita dallo stesso Fellini un film «picassiano», la pellicola - che abbandonava gli schemi narrativi tradizionali - destò scalpore e polemiche perché, oltre a illustrare situazioni fortemente erotiche, descriveva con piglio graffiante una certa decadenza morale che strideva con il benessere economico ormai acquisito dalla società italiana. Interprete del film, insieme a Marcello Mastroianni, un'"attrice venuta dal freddo", la svedese Anita Ekberg, che sarebbe rimasta - con la scena del bagno nella Fontana di Trevi - nella memoria collettiva. Gli interrogativi che può porsi un uomo e un autore di quarant'anni, quali era Fellini nel 1963, sono espressi in quello che viene considerato il suo film più valido, 8 1/2, premiato anch'esso con un premio Oscar (assieme a quello di Piero Gherardi per i costumi). Il film viene ancor oggi considerato uno dei più grandi della storia del cinema, tanto da essere stato inserito dalla prestigiosa rivista inglese Sight & Sound al 9° posto nella graduatoria delle più belle pellicole mai realizzate e al 3° nella classifica stilata dai registi.Nel 1993 ricevette dall'Accademia delle arti e scienze cinematografiche americana il suo ultimo Oscar, il più importante, alla carriera. Fellini morì lo stesso anno presso il Policlinico Umberto I di Roma, dove era ricoverato per un tumore ai polmoni, a causa di un banale incidente: soffocamento per un pezzetto di mozzarella che ostruì la trachea e che gli causò danni irreparabili al cervello. Le sue spoglie riposano accanto alla moglie Giulietta Masina e a quelle del figlio Federichino, morto poco dopo la nascita, nel cimitero di Rimini: sovrasta il luogo dell'inumazione una scultura di Arnaldo Pomodoro dal titolo Le Vele, ispirata al film E la nave va. Dopo la sua morte, tutte le strade che sboccano sul lungomare riminese sono state ribattezzate con i nomi dei suoi film e "ornate" da cartelli con le relative locandine e descrizioni.




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