martedì 25 novembre 2008

Yes We Can: lezioni di anglo-siculo-italiano 1 Parte


Il 20 gennaio 2009 Barack Obama assumerà la carica di Presidente degli Stati Uniti d'America. Se siete invitati alla cerimonia è meglio che cominciate a studiare un po di anglo-siculo-italiano.
Ripetete con me:

Quannu gatta nun c'é li surci abballanu.
Quando la gatta non c'è i topi ballano
When the cat's away the mice will play. 

L'aceddu 'nta gaggia, nun canta pr'amuri, ma pri raggia. 
L'uccello nella gabbia, non canta per amore, ma per rabbia
The caged bird sings not from joy but from fury.

 L'acqua fa mali e lu vinu fa cantari. 
L'acqua fa male e il vino fa cantare
Water harms but wine makes you sing.

Zoccu si schifia, veni tempu chi s'addisìa. 
Quello che si detesta, viene il tempo che si desidera
In time you'll want what you had scorned.   

Megghiu muriri e lassari, chi campari e addisiari. 
Meglio morire e lasciare, che vivere e desiderare
Better to die and have something to leave than to live wanting.   

Lu maritu senza affetu comu la casa senza tettu. 
Il marito senza affetto come la casa senza tetto
The husband who lacks affection is like a house that lacks a roof.

Quannu Diu ti voli aiutari, sinu a la casa ti veni a truvari. 
Quando Dio ti vuole aiutare, fino a casa ti viene a trovare
When God wants to help you, he comes all the way to your house.

Quantu amici si pèrdinu, tanti scaluna si scìnninu. 
Quanti amici si perdono, tanti scalini si scendono
When you lose friends, you go down many steps.

Cu' havi dinari, campa filici, e cui nun n'havi, perdi l'amici. 
Chi ha denaro, vive felice, e chi non ha, perde gli amici
When you have money you live happily, when you don't you lose your friends

Amuri, biddizzi e dinari su' tri cosi ch' 'un si ponnu ammucciari. 
Amore, bellezza e denaro sono tre cose che non si possono nascondere
Love, beauty and money are three things that can't be hidden.

Amuri è dintra e nun vi nn'addunati: lu vuliti cacciari e nun putiti. 
Amore è dentro e non vi abbandona: lo volete cacciare e non potete
Love entered and you didn't realize it: you wanted to drive it out but you couldn't.

Amuri e gilusia su' sempri 'n cumpagnia. 
Amore e gelosia sono sempre in compagnia
Love and jealousy always keep company.

Amuri, tutti dìcinu ch'è amaru, e ognunu voli pruvari siddu è veru. 
Amore, tutti dicono che è amaro, e ognuno vuole provare se è vero
Love, everyone says it's bitter, but everyone wants to see for themselves if it's true.

Contra la morti nun vali armatura. 
Contro la morte non vale l'armatura
Weapons are useless against death.

Nuddu ti pigghia s'un t'assimigghia. 
Nessuno ti prende se non ti assomiglia
No one will choose you if they're not like you.   

Si che putemu
Si che possiamo
Yes we can

Perché far morire un pipistrello?

Grant Morrinson, che dal 2006 è lo sceneggiatore delle storie di Batman, l'uomo pipistrello, ne ha annunciato la sua morte. Dopo 70 anni (la prima storia è del 1939) di scontri per le strade di Gotham City, Batman dovrà morire. Chi sarà il vile che lo ucciderà?. Sono state fatte tante ipotesi. Qualcuno teme che morirà per mano di Robin, suo fedele amico. Altri pensano che sarà Black Glove, personaggio inventato proprio per questo scopo. E ci sono quelli che pensano che Batman non morirà. Andrà in pensione dopo anni di "duro lavoro" e sarà rimpiazzato da un nuovo eroe. Questa fine annunciata avverrà nel prossimo numero del fumetto pubblicato in America dalla DC Comics che sarà in edicola da mercoledì con il titolo di Batman Rip. Per conto suo Morrison, per aumentare la suspense, ha scritto che a Batman ha riservato un destino peggiore della morte. Batman non è il primo supereroe che muore. L'anno scorso fecero morire Capitan America e nel 1992 Superman. Quest'ultimo, in seguito, fu fatto resuscitare nelle serie successive di fumetti. Ancora oggi io non capirò perché se un fumetto ha successo, l'eroe prima o poi deve morire. E dopo, in maniera direi infantile, lo si riporta in vita, per coprire il "flop" di un nuovo personaggio. Per quanto mi riguarda auguro al pipistrello di continuare a volare.

I polmoni ringraziano

Ieri è stato il primo giorno delle targhe alterne a Palermo. Malgrado le assicurazioni da parte della polizia municipale di tenere una linea morbida, come primo giorno di applicazione dei divieti, ogni vigile si è comportato in maniera diversa. Chi ha proibito l'entrata nella zona non concessa, facendo fare all'automobilista una brutta inversione ad U, chi invece ha dato delle "informazioni" come un buon padre di famiglia. Chi invece non ha avuto "pietà"ed ha fatto la multa. Il piano è nato senza dare ai cittadini una buona informazione. Al Comune di Palermo mancavano i fondi per poterla fare. E' stato dato l'avviso solo attraverso il sito internet del Comune di Palermo qualche giorno prima. Molti gli automobilisti "ignoranti" nel senso che non sapevano del piano o non avevano capito come funziona. Molti di questi provenivano dalla provincia. Per questo motivo, almeno il primo giorno, le multe potevano essere evitate. Agli incroci si sono viste molte auto con targa dispari. Ma essendo 250.000 gli esenti, è difficile capire chi era in regola. Alla scarsa comunicazione si aggiunge il problema di avere solo 80 vigili per le strade. E l'Amat, l'azienda dei trasporti, non ha fatto di meglio. Infatti sono stati messi 12 autobus in più del normale organico mezzi. Per una grande città il controllo di 80 vigili ed un potenziamento dei trasporti di 12 autobus è ridicolo. Oggi andando in ufficio, io non ho visto neanche un vigile. Forse sono nascosti pronti a saltare fuori per farti la multa. Il sindaco Diego Cammarata dichiara «Le targhe alterne sono una misura necessaria perché rappresentano un rimedio tampone contro il problema del superamento dei limiti dei tassi d´inquinamento. È un provvedimento che ci dovrà aiutare in attesa che venga redatto il piano urbano del traffico». Per Maurizio Calà, segretario provinciale della Cgil «Le targhe alterne servono solo a tamponare una situazione di emergenza e a fare star tranquillo il sindaco sul piano dell´esposizione alla magistratura. Almeno il provvedimento risparmi le Euro 3». Secondo quanto stamani si legge sulla Repubblica, è una certezza il fatto che Palermo è all´anno zero su mobilità e vivibilità. Lo studio "Ecosistema urbano" di Legambiente piazza la città all´ultimo posto tra le metropoli italiane sulla base di parametri tra i quali il verde urbano, le piste ciclabili, le isole pedonali e le Ztl. Ma al Comune di Palermo per adesso i problemi sono solo economici. Lo smog lascia il tempo che trova. A Palermo non viene mai fatto nulla per incentivare il trasporto urbano. E l'Amat è conosciuta solo per gli aumenti del biglietto e le sue disastrose gestioni economiche. Più che limitare l'uso delle auto e delle moto, gli amministratori di questa città dovrebbero incentivare l'uso del mezzo pubblico. Questa è l'unica via per ridurre lo smog e rendere le città respirabili.
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