Ieri è stato il primo giorno delle targhe alterne a Palermo. Malgrado le assicurazioni da parte della polizia municipale di tenere una linea morbida, come primo giorno di applicazione dei divieti, ogni vigile si è comportato in maniera diversa.
Chi ha proibito l'entrata nella zona non concessa, facendo fare all'automobilista una brutta inversione ad U, chi invece ha dato delle "informazioni" come un buon padre di famiglia. Chi invece non ha avuto "pietà"ed ha fatto la multa.
Il piano è nato senza dare ai cittadini una buona informazione. Al Comune di Palermo mancavano i fondi per poterla fare. E' stato dato l'avviso solo attraverso il sito internet del Comune di Palermo qualche giorno prima.
Molti gli automobilisti "ignoranti" nel senso che non sapevano del piano o non avevano capito come funziona. Molti di questi provenivano dalla provincia. Per questo motivo, almeno il primo giorno, le multe potevano essere evitate.
Agli incroci si sono viste molte auto con targa dispari. Ma essendo 250.000 gli esenti, è difficile capire chi era in regola.
Alla scarsa comunicazione si aggiunge il problema di avere solo 80 vigili per le strade. E l'Amat, l'azienda dei trasporti, non ha fatto di meglio. Infatti sono stati messi 12 autobus in più del normale organico mezzi.
Per una grande città il controllo di 80 vigili ed un potenziamento dei trasporti di 12 autobus è ridicolo.
Oggi andando in ufficio, io non ho visto neanche un vigile. Forse sono nascosti pronti a saltare fuori per farti la multa.
Il sindaco Diego Cammarata dichiara «Le targhe alterne sono una misura necessaria perché rappresentano un rimedio tampone contro il problema del superamento dei limiti dei tassi d´inquinamento. È un provvedimento che ci dovrà aiutare in attesa che venga redatto il piano urbano del traffico».
Per Maurizio Calà, segretario provinciale della Cgil «Le targhe alterne servono solo a tamponare una situazione di emergenza e a fare star tranquillo il sindaco sul piano dell´esposizione alla magistratura. Almeno il provvedimento risparmi le Euro 3».
Secondo quanto stamani si legge sulla Repubblica, è una certezza il fatto che Palermo è all´anno zero su mobilità e vivibilità. Lo studio "Ecosistema urbano" di Legambiente piazza la città all´ultimo posto tra le metropoli italiane sulla base di parametri tra i quali il verde urbano, le piste ciclabili, le isole pedonali e le Ztl.
Ma al Comune di Palermo per adesso i problemi sono solo economici. Lo smog lascia il tempo che trova. A Palermo non viene mai fatto nulla per incentivare il trasporto urbano. E l'Amat è conosciuta solo per gli aumenti del biglietto e le sue disastrose gestioni economiche.
Più che limitare l'uso delle auto e delle moto, gli amministratori di questa città dovrebbero incentivare l'uso del mezzo pubblico.
Questa è l'unica via per ridurre lo smog e rendere le città respirabili.