Dicono che i sogni, qualche volta, diventano realtà. Almeno per i tifosi della Moto Gp, un sogno si è realizzato. Dopo vari tira e molla, Valentino Rossi è passato alla Ducati. Una moto italiana ed un pilota italiano. Doppio tifo. Si dice anche che non è mai troppo tardi. Speriamo che sia vero. Per adesso a Valentino non gira proprio bene. Non ci resta che incrociare le dita per il prossimo anno. Ci si augura di vederlo vincente. Difficile invece che i sogni si realizzino in formula 1. Da molti anni aspettiamo un pilota italiano alla Ferrari. Ma in questo sport è più difficile. I piloti italiani di formula 1 sono pochissimi. E, senza lode e senza offesa, non brillano in fatto di velocità e anche un pizzico di talento. Chissà quanti anni devono ancora passare per vedere un italiano guidare una bella rossa. Vuol dire che aspetteremo. Voglio essere fiducioso.
mercoledì 18 agosto 2010
Litfiba, dell'Utri e i giovani siciliani
E' difficile capire quale è il confine della democrazia. Si può dire quello che si pensa? Oppure bisogna chiedere il permesso a qualcuno? E' successo al concerto dei Litfiba del 13 agosto a Campofelice di Roccella in provincia di Palermo. Oltre alla musica c'è stata qualche parola sulla mafia, dell'Utri ecc. Fatti che si possono leggere ed ascoltare ogni giorno. Non certo si sentono solo nei concerti. Qualsiasi cittadino, giovane o meno, ogni giorno ascolta la radio, vede la tv, legge nei giornali la corruzione che c'è per adesso in Italia. E sicuramente il signor dell'Utri o fa parte di questo mondo corrotto oppure è una vittima innocente di attacchi giornalistici. Sicuramente ad un concerto, almeno io, preferisco ascoltare musica. Accetto che un cantante, un artista in genere, abbia le sue scelte politiche. Ma preferirei ascoltare la sua musica e in altro luogo sentire le sue opinioni. Ma se capita che l'artista esprima le sue idee sul palco, a meno che siano idee di violenza, non ne faccio un dramma. Ma non è stato dello stesso parere l'assessore Dalì, vedi caso esponente del pdl, che ha criticato quanto ha ascoltato al concerto. Al limite questo è normale. Rientra nella democrazia. Ognuno dice la sua. Ma quello che lascia perplessi è che l'assessore Dalì, che certamente non passerà alla storia di questo mondo, ne tanto meno della politica, si prende l'arroganza di "difendere" i giovani siciliani che non dovrebbero sentire queste propagande di partito. Ed ancora peggio tuona dall'alto della sua carica (?), riferendosi ai Litfiba ..."Mai più in Sicilia".
Mi chiedo. Questo signor assessore ha comprato la Sicilia e ne è diventato il proprietario? Può egli decidere chi è autorizzato ad entrare o uscire dalla Regione? Forse il sole picchia troppo forte in questi giorni. E qualcuno pensa di essere il Padrone del Mondo. Troppo esibizionismo fa male. E certi politici, che nel loro mandato non hanno fatto mai nulla, dovrebbero ridimensionarsi pensando che avere una carica significa "fare qualcosa" per i cittadini piuttosto che perdere tempo a sentenziare. La fede verso il signor Berlusconi non autorizza il signor Dalì a parlare a nome dei giovani siciliani che non la pensano certamente come lui. Ed il successo dei concerti dei Litfiba lo dimostrano più delle sue chiacchiere. Per fortuna ancora esistono i giovani che usano il cervello e non passano dalla parte del padrone.
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