Viene dal Nord l'ultima moda tra i giovani. Si chiama Binge Drinking. Penso che il nome inglese fa capire di cosa parliamo. Non freddo nordico. Ma il bere non per il piacere ma solo per ubriacarsi.
Negli ultimi dieci anni il consumo alcol tra i giovanissimi sotto i 17 anni è raddoppiato. La legge vieta la vendita degli alcolici ai minori di 16 anni. Ma in Italia si comincia a bere ad 11 anni!
Gli esperti dell'osservatorio nazionale sull'alcol sono andati nelle discoteche italiane a studiare il comportamento dei ragazzi nell'uso degli alcolici. Le leggi ci sono ma non vengono rispettate.
Bevono tutti senza distinzione di età ed orario. I ragazzi, prima di entrare nelle discoteche, vanno a fare il pieno di alcolici ai supermarket per risparmiare. Moda ripresa dal Nord Europa.
E poi si travasa tutto in piccole bottiglie e si beve in discoteca a volontà. Sotto i 15 anni bevono il 67% dei ragazzi.E le ragazzine sono le peggiori. Il 31% di loro supera i due bicchieri contro il 25% dei loro compagni. L'Organizzazione mondiale per la sanità ricorda che al di sotto dei 16 anni l'organismo umano non è in grado di metabolizzare l'alcol. Un veleno capace di mandare in tilt il fegato e il sistema nervoso centrale.
La capacità di smaltire questa sostanza, che ricorda l'Oms è tossica e potenzialmente cancerogena, si completa tra i 18 e i 20 anni. Per cui anche a quell'età non bisognerebbe bere più di un bicchiere al giorno. Quello che si impara da piccoli si conserva da grandi. Secondo uno studio del Centro alcologico della Regione Lazio non rinuncia ad almeno un bicchiere di vino al giorno la metà delle donne incinte.
Con il risultato che 47 bambini ogni mille nascono con la cosiddetta sindrome fedoalcologica, e cioè problemi vari che vanno dai deficit di apprendimento alle difficoltà di socializzazione. Alcolizzati senza mai aver preso un bicchiere in mano. Non è certo una consolazione ma il boom dell'alcol fra i giovani non è un problema solo italiano. In Grecia gli ultimi dati dicono che si comincia a 12 anni, in Australia un quattordicenne su cinque si ubriaca almeno una volta alla settimana.
Anche l'Unione Europea ha detto la sua. Con numeri che non hanno bisogno di commenti: nel vecchio continente un giovane su quattro tra quelli che muoiono tra i 15 e i 29 anni muore a causa dell'alcol, una buona metà dopo un incidente stradale provocato dalla guida in stato d'ebbrezza. Come sempre, ci sono resistenze a cambiare le leggi e fare i dovuti controlli. Il business che sta dietro questi fenomeni la fa da padrone. I soldi contano più delle vite umane. Anche se si tratta di ragazzini.