Il 4 dicembre è il 338° giorno del Calendario Gregoriano. Mancano 27 giorni alla fine dell'anno.
~Accadde oggi~
1110 - Prima Crociata: I crociati conquistano Sidone
1563 - A Carini viene uccisa la baronessa Laura Lanza
1674 - Padre Jacques Marquette fonda una missione sulle rive del Lago Michigan (la missione diverrà in seguito la città di Chicago)
1791 - Viene pubblicato il primo numero del The Observer
1968 - Viene fondato il quotidiano Avvenire dalla fusione di 2 giornali Cattolici italiani
1980 - I Led Zeppelin si sciolgono
1996 - Jack Nicholson riceve la sua stella sulla Walk of Fame a Hollywood
~Nati oggi~
1890 - Emilio Lussu, politico e scrittore italiano († 1975)
1892 - Francisco Franco, generale e politico spagnolo († 1975)
1953 - Mario Scarpetta, attore teatrale e attore cinematografico italiano († 2004)
1987 - Orlando Brown, attore e comico statunitense
~Il Personaggio del giorno~
Emilio Lussu (Armungia, 4 dicembre 1890 – Roma, 5 marzo 1975) è stato un politico, scrittore e militare italiano.
L'esperienza della Prima Guerra Mondiale ispirò a Lussu il capolavoro per il quale è principalmente noto, Un anno sull'Altipiano, scritto nel 1937 (di questo romanzo è stata fatta un riduzione cinematografica ad opera di Francesco Rosi dal titolo Uomini contro del 1970); si tratta di un'importantissima memoria, di un prezioso documento sulla vita dei soldati italiani in trincea che, per la prima volta nella letteratura italiana, descrive l'irrazionalità e il non-senso della guerra, della gerarchia e dell'esasperata disciplina militare in uso al tempo. Dotato di un algido razionalismo, l'autore poté lucidamente dimostrare nel suo scritto la profonda differenza fra ciò che davvero accadeva ai soldati e quanto invece ne conosceva l'opinione pubblica; dipinse in tutti i suoi drammatici aspetti quanto fosse inutilmente crudele la disciplina militare applicata a poveri contadini analfabeti e quanto infondato fosse il rispetto dovuto ai generali ed agli ufficiali superiori, i quali avevano ed applicavano eccesso di arbitrio. In un brano di notevole efficacia, descrisse il silenzioso terrore dei momenti che precedevano l'attacco, il drammatico abbandono della "sicura" trincea per proiettarsi verso un ignoto, rischioso, indefinito mondo esterno: «... tutte le mitragliatrici ci stanno aspettando».