domenica 1 novembre 2009

Si è spenta una stella: Alda Merini



Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini.
Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009)

La sua poetica, fatta di ardente visionarietà, profonda, ma al tempo stesso sommessa e inquieta, la colloca tra le maggiori autrici del Novecento e dei primi anni 2000.

Nata in una famiglia di condizioni modeste, A. Merini frequenta da ragazza le scuole professionali e si dedica allo studio del pianoforte, strumento da lei particolarmente amato.

Esordisce come autrice giovanissima, a soli quindici anni. Nel 1947, Merini incontra "le prime ombre della sua mente" e viene internata per un mese a Villa Turro.

Nel periodo che va dal 1950 al 1953 la Merini frequenta per lavoro e per amicizia Salvatore Quasimodo. Nel 1953 sposa Ettore Carniti proprietario di alcune panetterie di Milano. Nello stesso anno nasce la prima figlia, Emanuela.

Dopo "Tu sei Pietro" inizia un triste periodo di silenzio e di isolamento, dovuto all'internamento al "Paolo Pini", che dura fino al 1972 (anche se intervallato da alcuni ritorni in famiglia, durante i quali nascono altri tre figli).

Si alterneranno in seguito periodi di salute e malattia che durano fino al 1979 quando la Merini ritorna a scrivere. Nel frattempo (1981) muore il marito e, rimasta sola, la poetessa dà in affitto una camera della sua abitazione al pittore Charles; inizia in questo periodo a comunicare telefonicamente con il poeta Michele Pierri che, in quel difficile periodo del ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato di apprezzare la sua poesia. Lo sposa nell'ottobre del 1983 e va a vivere a Taranto, dove rimane per tre anni.

La Merini fa ritorno a Milano nel luglio del 1986 dopo aver sperimentato nuovamente gli orrori del manicomio di Taranto: si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo. Sono questi, per la Merini, anni fecondi dal punto di vista letterario e di conquista di una certa serenità.

Nel febbraio del 2004 Merini viene ricoverata all'Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Da tutta Italia vengono inviate e-mail a sostegno di un appello lanciato da un amico della scrittrice che richiede aiuto economico. Sorgono numerosi blog telematici e siti internet nei quali viene richiesto l'intervento del sindaco di Milano Albertini. La scrittrice ritorna successivamente nella sua casa di Porta Ticinese.

Il 1º novembre 2009 Alda Merini muore a causa di un tumore osseo a Milano, dove viveva in condizioni di semi povertà[1]. La poetessa aveva 78 anni.





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