Spesso la musica mi porta via come fa il mare.
Sotto una volta di bruma o in un vasto etere
metto vela verso la mia pallida stella.
Petto in avanti e polmoni gonfi come vela scalo la cresta
dei flutti accavallati che la notte mi nasconde;
sento vibrare in me tutte le passioni d'un vascello che dolora,
il vento gagliardo, la tempesta e i suoi moti convulsi
sull'immenso abisso mi cullano. Altre volte, piatta bonaccia,
grande specchio della mia disperazione!
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Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, critico letterario e traduttore francese.
« Come il principe dei nembi
è il Poeta che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere ma esiliato
sulla terra, fra scherni, camminare
non può per le sue ali di gigante. »
Charles Baudelaire ebbe un'infanzia drammatica e travagliata, segnata più volte da traumi familiari cosa di cui portò le conseguenze per tutta la vita, che fu inquieta e improntata al disordine e alla sregolatezza; inoltre, andò sperperando il patrimonio di famiglia e fece vasto uso di alcool e droghe. Il disagio esistenziale non lo lasciò mai, al punto che tentò il suicidio più di una volta. La sua opera più famosa, la raccolta di poesia «I fiori del male», alla prima edizione nel 1857 fu condannata e sequestrata dalle autorità giudiziarie, perché ritenuta offensiva per la morale; oggi è considerata uno dei capolavori della poesia moderna. L'opera di Baudelaire è molto vasta e complessa. Egli ha improntato la sua poesia sulla perfezione musicale dello stile, e ha favorito fortemente l'affermazione dello simbolismo e dello sperimentalismo, che a loro volta hanno influito sensibilmente sulla poesia del Novecento in tal senso.