Destinare le auto blu ai parenti o utilizzarle per motivi esclusivamente personali è reato. Anzi, i reati possono essere due: abuso d'ufficio e peculato. E infatti la Cassazione, con due sentenze, è ritornata sulle regole che devono rispettare esponenti politici e funzionari dello Stato che hanno in uso le auto di servizio.
I giudici della sesta sezione penale con la decisione 25537 hanno respinto il ricorso dell'ex prefetto di Livorno, Vincenzo Gallitto, condannato a 4 mesi di reclusione per abuso d'ufficio, e con la sentenza 25541 hanno confermato la condanna a 9 mesi per peculato di un consigliere comunale.
Nel primo caso Gallitto, che negli anni scorsi è stato anche coinvolto in un'inchiesta su abusi edilizi all'isola d'Elba, ha destinato l'auto blu alla propria moglie in occasione di viaggi che la donna a fatto a Montecatini e a Follonica.
Al prefetto erano inoltre contestati anche altri episodi di abuso, tra i quali l'aver utilizzato personale della pubblica amministrazione per eseguire lavori di rimessaggio sulla propria barca.
Ma in questo caso i reati sono stati dichiarati prescritti e l'originaria condanna a 9 mesi di reclusione è stata ridotta, già dalla Corte d'appello di Firenze nel 2008, a 4 mesi.
Nel secondo giudizio la Cassazione ha respinto il ricorso di Simeone Cenname, un consigliere comunale di Camigliano, un comune in provincia di Caserta con meno di 2.000 abitanti, condannato dalla Corte d'appello di Napoli perché aveva adoperato l'auto comunale per motivi personali.
L'esponente politico si era difeso affermando che si era trattato di un caso eccezionale motivato da "ragioni di particolare urgenza". Ma la Corte ha ribadito, come già più volte in passato, che l'auto blu non può mai essere adoperata per motivi esclusivamente personali o mettendola direttamente al servizio di passeggeri diversi da chi ne ha diritto.
In altre parole, un conto è dare un passaggio ad un amico o un parente senza fare deviazioni rispetto al percorso di servizio, altra storia se si dà ordine all'autista di mettersi a disposizione degli "ospiti" per i loro spostamenti personali. Insomma, tra servizio pubblico e servizio privato c'è differenza.
Fonte : APCOM