lunedì 15 dicembre 2008

Scritto sulla sabbia di Hermann Hesse

Che il bello e l'incantevole  Siano solo un soffio e un brivido,  che il magnifico entusiasmante  amabile non duri:  nube, fiore, bolla di sapone,  fuoco d'artificio e riso di bambino,  sguardo di donna nel vetro di uno specchio,  e tante altre fantastiche cose,  che esse appena scoperte svaniscano,  solo il tempo di un momento  solo un aroma, un respiro di vento,  ahimè lo sappiamo con tristezza.  E ciò che dura e resta fisso  non ci è così intimamente caro:  pietra preziosa con gelido fuoco,  barra d'oro di pesante splendore;  le stelle stesse, innumerabili,  se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi  - effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima.  No, il bello più profondo e degno dell'amore  pare incline a corrompersi,  è sempre vicino a morire,  e la cosa più bella, le note musicali,  che nel nascere già fuggono e trascorrono,  sono solo soffi, correnti, fughe  circondate d'aliti sommessi di tristezza  perché nemmeno quanto dura un battito del cuore  si lasciano costringere, tenere;  nota dopo nota, appena battuta  già svanisce e se ne va.  Così il nostro cuore è consacrato  con fraterna fedeltà  a tutto ciò che fugge  e scorre,  alla vita,  non a ciò che è saldo e capace di durare.  Presto ci stanca ciò che permane,  rocce di un mondo di stelle e gioielli,  noi anime-bolle-di-vento-e-sapone  sospinte in eterno mutare.  Spose di un tempo, senza durata,  per cui la rugiada su un petalo di rosa,  per cui un battito d'ali d'uccello  il morire di un gioco di nuvole,  scintillio di neve, arcobaleno,  farfalla, già volati via,  per cui lo squillare di una risata,  che nel passare ci sfiora appena,  può voler dire festa o portare dolore.  Amiamo ciò che ci somiglia,  e comprendiamo  ciò che il vento ha scritto  sulla sabbia.
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