Il cosiddetto "quizzone" è stato predisposto nei giorni scorsi da ognuna delle 13.000 commissioni d’esame suddivise per tutto il territorio: ogni compito è stato preparato sulla base delle indicazioni contenute nel "Documento di classe" realizzato per legge entro il 15 maggio dai professori del quinto anno.
Adottata ormai da undici anni consecutivi, la terza prova può contenere diverse tipologie di domande. L’unico vincolo è che non possono riguardare più di cinque discipline. È ampio il ventaglio di quesiti che comporranno il "quizzone": si va dalla trattazione sintetica di argomenti (non più di cinque), ai quesiti a risposta singola (da dieci a quindici), fino a quelli (forse più comuni) a risposta multipla (da trenta a quaranta). I commissari possono però anche proporre problemi scientifici a soluzione rapida, tali cioè da non richiedere calcoli complessi (al massimo due), casi pratici e professionali (anche questi non oltre due) oppure lo sviluppo di un vero e proprio progetto.
Ogni commissione ha comunque l’obbligo di dedicare «un breve spazio - spiega la normativa - destinato all’accertamento della conoscenza della lingua o delle lingue straniere comprese nel piano di studi dell’ultimo anno»: si tratta di un’esposizione sintetica in lingua o, in alternativa, una risposta breve su uno degli argomenti o uno dei quesiti, a scelta del candidato, sempre fra quelli proposti dalla commissione nell’ambito delle varie tipologie.
Per la composizione della terza prova scritta, negli ultimi anni la metà delle commissioni d’esame ha preferito di gran lunga far svolgere quesiti a risposta libera: circa il 20% ha optato per le domande a tipologia mista. I quesiti a scelta multipla, i cosiddetti test sono stati scelti dal 15%; quasi la stessa preferenza che presidenti e commissari hanno dato alla trattazione sintetica di argomenti.
Già da domani pomeriggio i docenti si metteranno all’opera per la consueta verifica delle operazioni di correzione degli scritti: ogni commissione ha però già comunicato la successione degli esami orali, che vedranno comunque protagonisti non più di cinque candidati per ogni classe al giorno. Prima di 48 ore di pausa, comunque, i colloqui individuali non potranno prendere il via.
Per quanto riguarda la valutazione delle prove commissari e candidati dovranno tenere conto che rispetto al 2008 è stata apportata una novità: all’orale (che riguarda tutte le materie del quinto anno) la commissione infatti potrà assegnare non più 35 punti, ma solo 30. I 5 sottratti all’esito del colloquio sono stati inseriti nel "budget" massimo del curriculum di presentazione. Che da quest’anno passa infatti da 20 a 25 punti massimi.
Il curriculum è una sorta di bonus accumulato sulla base delle valutazioni finali degli ultimi tre anni di scuola superiore; ma anche attraverso la frequentazione di corsi o esperienze formative e culturali maturate fuori dell’ambiente scolastico. Tutto immutato, invece, per l’assegnazione del punteggio alle prove scritte: complessivamente potranno essere dati 45 punti, ripartiti in ugual misura tra le tre prove: quindi per ognuna da 0 a 15 punti a scritto. Ed un un esame scritto considerato sufficiente corrisponde in genere a 10 punti.
Secondo gli esperti di maturità la variazione sulle valutazioni delle prove finali introdotta dal Miur renderà più difficile per gli studenti aggiudicarsi i fatidici 100 punti: impresa che l’anno scorso riuscì a solo 30.000 ragazzi (di cui quasi 4.000 anche con la lode) su quasi mezzo milione di candidati. Quest’anno, visto il ritardo con cui sono partiti gli esami, il 25 giugno, per sapere com’è andata bisognerà attendere la fine di luglio.
Fonte : La Stampa