Palermo apre le porte all´estate ma chiude i suoi musei ai turisti. Guide e operatori del settore denunciano le difficoltà di ospitare i pellegrini d´arte e cultura in una città che si spegne. Dal 13 luglio chiude al pubblico anche il Museo archeologico Salinas di piazza Olivella, per l´avvio dei lavori di restauro e riadattamento, finanziati con i fondi di Agenda 2000 e il riallestimento delle sale. E saranno sospese anche tutte le attività legate alla consultazione degli archivi storico e fotografico e della biblioteca, nonché le ricerche di studio nei magazzini.
Ma continua a essere chiuso anche palazzo Abatellis, per i lavori di restyling e non ci sono tempi certi sulla riapertura al pubblico. Chiusa anche la Palazzina cinese, riaperta da poco, per lavori che riguardano il parterre e la zona intorno alla casina, che saranno completati, se tutto va bene, solo a fine giugno. Ma la lista dei monumenti negati continua: San Giovanni degli Eremiti riaprirà solo a fine luglio. «Dopo il collaudo dei lavori - assicura la soprintendente per i Beni culturali Adele Mormino - così come il piano terra di palazzo Aiutamicristo con il museo lapideo, il Villino Florio e il Castello a Mare, ma si dovrà aspettare ancora per rivedere il museo delle carrozze a Villa Raffo».
Questo senza contare che gli oratori del barocco siciliano come Santa Cita e l´oratorio del rosario di San Domenico la domenica rimangono chiusi. «Quando i turisti ci chiedono di musei e chiese di cui hanno da sempre sentito parlare - dice Anne Van Gool, olandese, presidente dall´associazione Guide turistiche di Palermo e provincia che riunisce una sessantina di guide - e poi non si possono visitare, rimaniamo imbarazzati. È anche questo uno dei motivi per cui ci sono meno turisti in città.
Fonte : La Repubblica