Secondo quanto dichiara oggi la Cia (Confederazione italiana agricoltori),in Italia “Bisogna evitare l’allarmismo perchè gli allevamenti italiani, sia bovini che suini, sono estremamente sicuri. I mangimi che vengono utilizzati sono sottoposti ad analisi rigorose. Gli allevatori rispettano ogni regola igienica e di sanità e da tempo hanno investito in qualità”. La nota si riferisce al caso dei bovini e dei suini irlandesi. L’origine dell’inquinamento degli animali sarebbe da ricercare nel mangime: un olio altamente tossico usato per i macchinari industriali avrebbe infatti contaminato il cibo poi dato ai maiali e alle mucche. Domani 1600 ovini allevati in masserie tra Taranto e Statte, risultati contaminati dalla diossina, prodotta da stabilimenti dell’area industriale, saranno abbattute al macello comunale di Conversano (Bari). Secondo le analisi eseguite dall’Azienda sanitaria locale, gli animali avrebbero assunto veleno e le loro carni risulterebbero contaminate e immangiabili. Gli allevatori saranno risarciti con un plafond di 160mila euro: ogni animale contaminato e abbattuto vale circa 133 euro lordi. Va bene, niente allarmismi, ma possiamo avere dei dubbi su come gli allevatori hanno investito in qualità?
Fonte Panorama.it
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