Il mondo è bello perchè è tondo. E quindi le cose girano. Una verità di ieri diventa una bugia oggi.
Se vi avessero chiesto fino allo scorso anno "Albero finto o vero a Natale?" avreste risposto "finto" solo per una questione ecologica. Bruttino ma sacrificare un abete vero sembrava una crudeltà contro la natura.
Adesso la risposta è cambiata. La soluzione meno dannosa è quella dell'albero vero a fronte di un impatto ambientale drammatico degli alberi artificiali.
Come fa notare su Livescience l’esperto in botanica e in riscaldamento ambientale Clint Springer, dell’Università di Saint Joseph a Filadelfia, il primo argomento a sfavore dell’albero finto riguarda il suo smaltimento e il materiale di cui è composto, il cloruro di polivinile (PVC), materiale termoplastico non-biodegradabile e non-rinnovabile che per essere prodotto e trasportato consuma petrolio e libera gas serra. Le piante di plastica si degradano in circa 200 anni, rimanendo dunque nelle discariche o nella natura per circa 2 secoli. L’albero vero, per contro, nonostante la sua produzione necessiti di fertilizzanti e fitofarmaci, assorbe in tutta la sua vita più di una tonnellata di Co2 (anidride carbonica), principale responsabile dei cambiamenti climatici. E se l’albero vero può essere ripiantato quello artificiale, se bruciato, produce sostanze tossiche.
Alla scelta dell'albero ci sono altri accorgimenti ecologici da rispettare. L'albero, finito il suo periodo di utilizzo, va rimpiantato oppure regalato se non si dispone del terreno adatto. Le luci più ecologiche sono quelle a tecnologia LED. Infine una particolare attenzione alla scelta degli addobbi che siano riciclabili piuttosto che quelli inquinanti.
Prima di fare il vostro albero di Natale collegatevi al sito Livescience. La natura vi ringrazierà.
Fonte Corriere.it