martedì 22 gennaio 2008

Una voce nel silenzio

Oggi è l'anniversario di nascita di Antonio Gramsci, uno dei fondatori del Partito Comunista d'Italia ed una delle più celebri vittime del fascismo.
Di lui mi piace ricordare due cose. La prima è presa da una lettera alla madre, scritta il 10 maggio del 1928, cosi come riportato su wikipedia: « non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [ ... ] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini » La seconda, è la conclusione fatta dal pubblico ministero Isgrò, al processo farsa fatto contro di lui da un Tribunale tutto fascista: "Per vent'anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare" Il 4 giugno 1928 Gramsci fu condannato a 20 anni di reclusione. E dal carcere usci cadavere il 27 Aprile 1937. Il fascismo si era tolto un fastidioso concorrente. Un altra voce condannata al silenzio. Ma nessuno muore finchè qualcuno lo ricorda. I tempi sono cambiati, persone cosi non ne nascono più e purtroppo la censura dei cervelli esiste ancora.
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