giovedì 23 ottobre 2008

Scuola 1975-2008

Un Paese libero ed indipendente deve insegnare ai giovani la Democrazia e la Libertà. Ma un Paese che ha le scuole controllate dall'esercito significa che è sotto una dittatura. La Canzone di Antonello Venditti è un doveroso omaggio a tutti i ragazzi che in questo momento combattono per la libertà. Questa volta siamo noi "adulti" a dover imparare dai giovani. Forza ragazzi!!!
dal quotidiano "La Repubblica" 23/10/2008
Ecco alcune delle iniziative e delle proteste in programma per oggi. A l’Aquila è previsto un sit-in, alle 18, sotto la Prefettura; A Perugia è stata convocata un’Assemblea a Lettere dove si terrà un Consiglio di Facoltà aperto a tutti gli studenti. Ad Urbino nell’Aula Magna i sindacati hanno indetto un’assemblea per le 11.00 che vedrà la partecipazione anche dell’associazione studentesca Agorà. A Lecce ci sarà il blocco della didattica nella Facoltà di Scienze Politiche ottenuto dal Coordinamento per l’Università Pubblica. Blocco della didattica anche a Cagliari, da domani, nella facoltà di lettere, con un’autogestione che durerà fino al 30 Ottobre. A Bari sono previste Assemblee per gli studenti di Scienze Matematiche, Biotecnologia e Farmacia e per quelli della Facoltà di Lingue. Una fiaccolata è in programma stasera a Siena mentre a Pisa nel pomeriggio si terrà una manifestazione. A Imperia i circa 360 alunni dell’Istituto d’Arte hanno proclamato l’autogestione. Picchetti davanti alle Facoltà napoletane, distribuzione di volantini e tentativi di blocco delle lezioni: la protesta degli studenti universitari a Napoli continua così senza interruzioni. Corteo studentesco in centro a Torino e centinaia di studenti delle superiori in piazza a Matera. A Milano cancelli bloccati alla facoltà di Scienze politiche. Sit-in, striscioni e assemblee in tutto il Veneto. Bloccata l'Università di Lettere di Palermo e occupati numerosi licei a Roma.
Antonello Venditti 1975 Compagno di scuola
Davanti alla scuola tanta gente otto e venti, prima campana "e spegni quella sigaretta" e migliaia di gambe e di occhiali di corsa sulle scale. Le otto e mezza tutti in piedi il presidente, la croce e il professore che ti legge sempre la stessa storia sullo stesso libro, nello stesso modo, con le stesse parole da quarant'anni di onesta professione. Ma le domande non hanno mai avuto una risposta chiara. E la Divina Commedia, sempre più commedia al punto che ancora oggi io non so se Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito. Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene perché, ditemi, chi non si è mai innamorato di quella del primo banco, la più carina, la più cretina, cretino tu, che rideva sempre proprio quando il tuo amore aveva le stesse parole, gli stessi respiri del libro che leggevi di nascosto sotto il banco. Mezzogiorno, tutto scompare, "avanti! tutti al bar". Dove Nietsche e Marx si davano la mano e parlavano insieme dell'ultima festa e del vestito nuovo, fatto apposta e sempre di quella ragazza che filava tutti (meno che te) e le assemblee e i cineforum i dibattiti mai concessi allora e le fughe vigliacche davanti al cancello e le botte nel cortile e nel corridoio, primi vagiti di un '68 ancora lungo da venire e troppo breve, da dimenticare! E il tuo impegno che cresceva sempre più forte in te... "Compagno di scuola, compagno di niente ti sei salvato dal fumo delle barricate? Compagno di scuola, compagno per niente ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?
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