giovedì 12 marzo 2009

Sui clandestini "malati" anche il compagno Fini si dissocia

Intervista pubblicata sulla Repubblica di oggi:

Gianfranco Fini ribadisce le sue perplessità rispetto al pacchetto sicurezza attualmente all'esame di Montecitorio e già approvato dal Senato e prende posizione in particolare contro la norma che dà ai medici la possibilità di denunciare gli immigrati irregolari.

Il presidente della Camera spiega che se il medico sarà costretto a denunciare il clandestino "si creerà un circuito di medicina alternativo"

"Non dico che il clandestino andrà da uno sciamano, ma sicuramente si servirà di terapie parallele", osserva. "Questa norma - aggiunge Fini - potrebbe portare dei rischi per la società, con il diffondersi di patologie contagiose" se un clandestino che ne è affetto non può presentarsi a un pronto soccorso. "Ragioniamo prima di dar vita a provvedimenti che possono ledere il diritto della persona. Nei confronti del clandestino bisogna ricordare che è sempre una persona umana. Il rispetto della dignità viene prima di qualsiasi connotazione. Prima è un uomo", conclude Fini. "Se le norme ledono i diritti della persona sono immorali e ingiuste.

Il presidente della Camera osserva che "la sicurezza è un bene primario. Mi preoccupa - aggiunge - il fatto che possa diventare un problema etnico", "se si crea una sorta di pregiudizio nei confronti dell'altro questo è un momento molto brutto per l'Italia".

Ma dico..... Fini che ragiona come un uomo di sinistra? Sicuramente in Italia è indubbio che ci sia una notevole confusione politica.

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