McLaren squalificata per tre gare, ma con la condizionale. Questa l'inaspettata sentenza della Fia che ha appena condannato, e allo stesso tempo salvato, la scuderia di Woking, secondo un copione ormai consolidato della F1 dove nulla risulta chiaro.
La pesante sanzione infatti sarà applicata solo se emergeranno ulteriori fatti sulla questione entro i prossimi 12 mesi contrari all'articolo 151c del codice sportivo.
L'accusa che pendeva sul capo della McLaren, infatti, è grave: dopo la gara, il pilota Lewis Hamilton e il direttore sportivo Dave Ryan dichiararono il falso ai commissari provocando la retrocessione della Toyota di Jarno Trulli. Una successiva inchiesta (banalissima perché è bastato andare a sentire le registrazioni dei discorsi pilota box in gara...) ha poi fatto emergere la scorrettezza del pilota e del suo direttore sportivo, successivamente licenziato in tronco dalla scuderia.
Ma non è bastato squalificare Hamilton dalla gara e ridare il terzo posto a Trulli: la McLaren-Mercedes è accusata di aver violato l'articolo 151c del Codice sportivo internazionale e (in teoria) rischiava anche l'esclusione dal campionato. Poi Whitmarsh ha scritto una lettera al presidente della Fia, Max Mosley, ammettendo la condotta scorretta e presentando le proprie scuse per evitare provvedimenti drastici. Provvedimenti che - evidentemente - non sono stati presi. Perché?
Ce lo spiega la Fia: "Tenendo conto del modo trasparente e onesto con cui il team principal Martin Whitmarsh si è rivolto al Consiglio mondiale e tenendo conto del cambiamento di cultura che ha avuto luogo nella sua organizzazione, il Consiglio mondiale ha deciso di sospendere l'applicazione della sanzione che ritiene appropriata''.
La McLaren è già stata graziata due anni fa quando fu accusata di "spiare" la Ferrari. Ed anche questa volta.........
Fonte: La Repubblica
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